Scopri i migliori musei di Bari: un viaggio nella storia e nell’arte della Puglia

Benvenuto a Bari, gioiello dell’Italia meridionale dove arte, storia e cultura si intrecciano in un abbraccio mediterraneo. Questa città pugliese ti sorprenderà con il suo straordinario patrimonio museale, capace di raccontare millenni di storia attraverso reperti archeologici, dipinti rinascimentali e istallazioni scientifiche all’avanguardia. Che tu sia un appassionato di arte antica, un amante dell’architettura medievale o un curioso di scienza, i musei del capoluogo pugliese ti offriranno un’esperienza indimenticabile.

Dalla maestosa Pinacoteca Corrado Giaquinto all’imponente Castello Svevo, ogni struttura custodisce tesori unici che testimoniano l’importanza storica e culturale della città. In questo articolo ti guiderò alla scoperta dei più affascinanti musei baresi, raccontandoti le loro storie e fornendoti preziosi consigli per la tua visita. Preparati a intraprendere un viaggio emozionante attraverso i migliori musei di Bari!

Pinacoteca Corrado Giaquinto

Se ami l’arte, non puoi perderti la Pinacoteca Metropolitana di Bari, conosciuta anche come Pinacoteca Corrado Giaquinto. Questo splendido museo d’arte, situato di fronte al lungomare, ospita una collezione straordinaria che abbraccia diversi secoli, dal Medioevo fino all’Ottocento, offrendo una panoramica completa dell’arte pugliese.

Il museo prende il nome dal celebre pittore settecentesco Corrado Giaquinto, originario del Veneto ma attivo principalmente tra Roma e la Spagna. Una delle sezioni più affascinanti è dedicata alla scuola napoletana, rappresentativa di uno dei periodi più creativi e innovativi dell’arte italiana tra il Seicento e il Settecento.

Nella pinacoteca troverai anche una notevole raccolta di dipinti dell’Ottocento, con opere di artisti illustri come De Nittis, Boldini e Morelli, che hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano. Questi maestri hanno saputo catturare l’essenza della loro epoca con pennellate che ancora oggi ti emozionano.

Ciò che rende unica questa pinacoteca è anche la presenza di una collezione di ceramiche di produzione locale. Questi oggetti quotidiani, elevati a forme d’arte, ti offriranno uno spaccato autentico della vita pugliese nei secoli passati.

Il percorso espositivo è ulteriormente arricchito da una preziosa raccolta di opere partenopee, frutto di una generosa donazione del Banco di Napoli, che ti permetteranno di apprezzare l’evoluzione dell’arte napoletana in tutta la sua magnificenza.

Museo Archeologico di Santa Scolastica

Nel cuore della città vecchia di Bari, all’interno dell’affascinante ex monastero benedettino di Santa Scolastica, ti attende il Museo Archeologico. Questo luogo magico, dove storia e arte si fondono, è una tappa imprescindibile per gli appassionati di archeologia.

L’edificio stesso, risalente all’epoca medievale, merita la tua attenzione. I chiostri silenziosi e le sale affrescate creano un contrasto suggestivo con gli antichi reperti esposti, offrendoti un’esperienza di visita davvero unica.

Il museo vanta una vasta collezione archeologica che spazia dalla preistoria alla protostoria, permettendoti di esplorare la ricca storia della regione pugliese. Uno dei tesori più preziosi è la Collezione Polese, che comprende una varietà di manufatti antichi tra cui ceramiche, sculture e gioielli, molti dei quali appartenenti ai Peucezi, la popolazione che abitava queste terre in epoca antica.

Oltre ai reperti archeologici, il museo ospita anche una selezione di opere d’arte contemporanea. Questo dialogo tra antico e moderno ti offrirà una prospettiva inedita sulla storia dell’arte e della cultura, rendendo la tua visita al Museo Archeologico di Santa Scolastica un’esperienza di continua scoperta.

Castello Svevo

L’imponente Castello Svevo, noto anche come Castello Normanno-Svevo, domina il centro storico di Bari a poca distanza dal porto e dalla cattedrale. Questa maestosa fortezza rappresenta uno dei simboli più importanti della città e testimonia le numerose epoche storiche che hanno caratterizzato Bari e la Puglia.

La storia del castello è affascinante: originariamente costruito da Ruggero II nel 1132, fu poi distrutto durante una rivolta e ricostruito da Guglielmo I nel 1156. Fu Federico II di Svevia a trasformarlo in un’importante fortezza nel 1233, prima che Carlo d’Angiò lo ampliasse ulteriormente. Nel XVI secolo, il castello divenne residenza di Isabella d’Aragona e Bona Sforza.

Oggi, il Castello Svevo ospita la Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Puglia e Basilicata, oltre a un museo dedicato alla storia della fortezza e della città. Tra le sale più interessanti che potrai visitare c’è la Gipsoteca, dove sono esposte sculture in gesso risalenti al XVII e XVIII secolo, magnifici esempi dell’arte barocca pugliese.

Durante la tua visita, avrai anche l’opportunità di esplorare gli scavi archeologici situati nelle fondamenta del castello, dove sono state rinvenute tracce di un antico villaggio peuceto e resti di costruzioni romane.

Le collezioni del Castello Svevo ti offriranno un viaggio attraverso la storia locale e regionale, permettendoti di scoprire le diverse culture che hanno abitato questa terra. Inoltre, dalla sua posizione elevata potrai godere di una vista panoramica mozzafiato sulla città, rendendo questa tappa assolutamente imperdibile.

Museo Diocesano

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Il Museo Diocesano di Bari rappresenta un eccezionale scrigno di tesori artistici e spirituali che raccontano la storia religiosa e culturale della comunità barese attraverso i secoli.

Fondato nel 1981 per volontà di monsignor Mariano Andrea Magrassi, il museo svolge un’importante funzione di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico che altrimenti sarebbe andato disperso o deteriorato. La sua collocazione all’interno del palazzo arcivescovile, un edificio che unisce armoniosamente elementi architettonici medievali e barocchi, arricchisce ulteriormente l’esperienza di visita, permettendo ai visitatori di immergersi in un contesto storico autentico.

L’allestimento del museo, suddiviso in cinque sezioni tematiche (lapidario, pinacoteca, tesoro, Exultet e paramenti sacri), offre un percorso cronologico e tematico che abbraccia un arco di tempo dal VI al XX secolo, illustrando l’evoluzione dell’arte sacra e la stratificazione culturale che caratterizza la città di Bari. Di particolare rilevanza sono i quattro rotoli liturgici dell’XI secolo, capolavori dello scriptorium barese, che costituiscono una testimonianza unica della produzione libraria medievale e della liturgia pasquale beneventana.

Il continuo impegno nella ristrutturazione e nell’ampliamento degli spazi espositivi, portato avanti recentemente sotto la guida di monsignor Francesco Cacucci, dimostra la vitalità di questa istituzione culturale che si propone non solo come custode della memoria storica, ma anche come promotrice di una fruizione consapevole dell’arte sacra nel contesto contemporaneo.

Museo Civico

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Il Museo Civico di Bari è un luogo intriso di storia e cultura, nato nel 1913 in occasione del centenario della fondazione del borgo murattiano. La sua storia inizia con un'”Esposizione Storica del XIX secolo”, promossa da eminenti studiosi baresi, che riscosse tanto successo da spingere il Comune a istituire un “Museo Storico”, inaugurato nel 1919 vicino al Teatro Margherita.

Nel 1926, il museo divenne un Ente Morale, arricchendo la sua collezione con preziosi materiali come l’archivio e i dipinti della famiglia Tanzi. Purtroppo, durante la Seconda Guerra Mondiale, la sede del museo fu requisita dalle truppe anglo-americane e gran parte del patrimonio andò disperso. Solo nel dopoguerra il museo poté riaprire le porte ai visitatori in locali forniti dall’Amministrazione Comunale.

Dal 1977, il Museo Civico ha trovato la sua sede definitiva in Strada Sagges 13, in un antico palazzo ai margini del nucleo medievale, in un’area ricca di ritrovamenti archeologici. La struttura è caratterizzata da un corpo centrale pseudorettangolare con una torre a tre piani collegata all’Arco Petroni, formando un tipico complesso fortificato delle case palaziate medievali.

Tra i tesori più preziosi che potrai ammirare c’è la culla del Marchese di Montrone, un raffinato manufatto in legno di noce e argento meccato della seconda metà del ‘700. Il museo custodisce anche il primo libro stampato a Bari, datato 15 ottobre 1535, realizzato dal tipografo francese Gilberto Nehou. L’autore, celato dietro lo pseudonimo di Parthenopeo Suavio, è Nicola Antonio Carmignano, un gentiluomo napoletano al servizio di Isabella d’Aragona e di sua figlia Bona Sforza.

Una visita al Museo Civico di Bari ti permetterà di immergerti nella storia culturale e sociale della città attraverso testimonianze storiche e artistiche di inestimabile valore.

Museo Nicolaiano

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Inaugurato il 6 febbraio 2010, il Museo Nicolaiano si trova vicino al cuore spirituale di Bari: la Basilica di San Nicola. Questo spazio museale raccoglie preziosi tesori storico-artistici legati alla millenaria storia della Basilica, rendendolo una tappa fondamentale per chi è interessato alla figura di San Nicola e alla storia civile, artistica e religiosa della città.

Visitando le sue collezioni, potrai compiere un viaggio attraverso diverse epoche: dall’era bizantina a quella normanna, passando per le dominazioni sveva, angioina, aragonese, vicereale e borbonica, fino ad arrivare all’epoca postunitaria.

Il museo ospita una ricchezza di materiali che comprende epigrafi, pergamene e codici miniati provenienti dal prezioso Archivio della Basilica, ma anche smalti, stemmi, reliquiari, calici e argenti del Tesoro. Non mancano dipinti e paramenti sacri che ti permetteranno di entrare in contatto diretto con capolavori e documenti che hanno segnato la storia del Santo, della Basilica e della Città.

Il Museo Nicolaiano ti offrirà una panoramica affascinante della cultura e della storia di Bari, permettendoti di scoprire e apprezzare il ricco patrimonio artistico legato alla Basilica di San Nicola e alla figura del Santo stesso.

Palazzo Simi

Nel cuore della Città Vecchia, in Strada Lamberti, sorge Palazzo Simi, un edificio storico situato nell’antico Vicinio di “San Gregorio delli Falconi”. Oggi il palazzo ospita gli uffici del Centro Operativo per l’Archeologia di Bari, una sede distaccata della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia.

Questa antica residenza della famiglia Simi de Burgis, originaria di Lucca e trasferitasi a Bari alla fine del XVII secolo, rappresenta un perfetto esempio dello stile architettonico delle case palaziate, tipico di Bari tra il XVI e il XVII secolo. Nel corso dei secoli, grazie alla politica di espansione della famiglia Simi, il palazzo ha subito numerose trasformazioni, ancora visibili nei diversi corpi di fabbrica che si affacciano su Strada Lamberti.

Dopo un lungo periodo di abbandono iniziato all’inizio del ‘900, Palazzo Simi è stato oggetto di un importante intervento di restauro. Durante questi lavori è stata scoperta una notevole area archeologica sotterranea, che rivela le stratificazioni della Bari antica. Gli scavi hanno portato alla luce una successione di edifici di culto sovrapposti, risalenti ai periodi bizantino e romanico, oltre a una serie di affreschi notevoli di epoca bizantina.

Nel sottosuolo del palazzo sono stati rinvenuti anche i resti di strutture murarie di età imperiale romana, che costituiscono la base delle fondazioni della chiesa bizantina. Queste scoperte archeologiche rendono Palazzo Simi un luogo affascinante per gli appassionati di storia e archeologia, offrendoti un’opportunità unica di esplorare i segreti nascosti sotto il borgo antico.

Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare

Il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari è un memoriale solenne dedicato ai soldati italiani caduti durante i due conflitti mondiali. Nonostante sia spesso associato alla Seconda Guerra Mondiale per l’ampia presenza di spoglie dei soldati di quel periodo, il Sacrario accoglie anche i resti di coloro che persero la vita in Albania durante la Prima Guerra Mondiale.

Questo luogo di memoria, che custodisce oltre 70.000 resti mortali, deve il suo nome al fatto che questi provengono dalla dismissione dei cimiteri di guerra costruiti nei territori d’oltremare (Balcani, Africa Settentrionale e Africa Orientale) dove operarono le unità italiane. Recentemente, sono stati traslati qui anche i resti dei soldati italiani che morirono nei campi di concentramento o di lavoro istituiti dopo l’8 settembre 1943 nel territorio della ex Repubblica Democratica Tedesca.

Il Sacrario, progettato dagli ingegneri Gen. Arnaldo Tizi e Giuseppe Triggiani del Ministero della Difesa, è stato inaugurato il 10 dicembre 1967. Si tratta di un complesso monumentale a sviluppo orizzontale, immerso in un ampio parco e articolato su due livelli. Al piano terra troveai la Sala dell’Albo d’Onore, che custodisce quattro armadi in bronzo. Uno di questi contiene i volumi con i nomi in ordine alfabetico dei caduti che riposano nel Sacrario, mentre gli altri conservano i tabulati relativi ai caduti e dispersi in Russia.

Il complesso include anche un’area museale, una cripta, una sala per la visione di documentari, diverse sale commemorative e gli uffici della Direzione del Sacrario con annessi locali polifunzionali. Recentemente, è stato sottoposto a un restauro conservativo finanziato dalla Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e supervisionato dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti.

Visitare il Sacrario significa rendere omaggio alla memoria dei soldati italiani caduti in guerra e confrontarsi con un importante capitolo della storia nazionale. Questo luogo di commemorazione rappresenta un punto di riferimento storico e culturale fondamentale per comprendere il sacrificio di tanti giovani italiani.

Planetario Sky-Skan

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Il Planetario Sky-Skan di Bari rappresenta un autentico gioiello scientifico-didattico nel panorama culturale pugliese. Situato all’interno della Fiera del Levante, questo centro astronomico si distingue per la sua imponente cupola di 15 metri di diametro, capace di accogliere fino a 150 visitatori contemporaneamente.

Ciò che rende davvero speciale questa struttura è la sua capacità di fondere tecnologia all’avanguardia e divulgazione scientifica in un’esperienza immersiva. Attraverso proiezioni 3D full dome, spettacoli di teatro-scienza e laboratori interattivi, il planetario trasforma concetti astronomici complessi in esperienze accessibili e coinvolgenti per persone di tutte le età.

Il suo valore non si limita alle attività interne: le osservazioni astronomiche notturne nei parchi naturali circostanti, con l’utilizzo di telescopi elettronici, permettono ai visitatori di stabilire un contatto diretto con il cielo stellato, accompagnati da guide esperte che arricchiscono l’esperienza con spiegazioni dettagliate. Non è quindi solo un luogo di intrattenimento, ma una vera porta d’accesso alla meraviglia dell’universo.

Considerazioni finali sui musei di Bari

Bari si conferma come un autentico tesoro culturale nel panorama del Sud Italia, con un’offerta museale che sorprende per ricchezza e varietà. Il nostro viaggio attraverso le principali istituzioni culturali baresi ha rivelato un patrimonio che abbraccia millenni di storia, dalle vestigia archeologiche alle espressioni artistiche contemporanee, dalla spiritualità religiosa alle meraviglie dell’astronomia.

La Pinacoteca Corrado Giaquinto ci ha mostrato l’evoluzione artistica della Puglia attraverso i secoli, mentre il Museo Archeologico di Santa Scolastica ci ha permesso di esplorare le radici più antiche del territorio. L’imponente Castello Svevo ha testimoniato le numerose dominazioni che hanno plasmato la città, mentre il Museo Nicolaiano e il Museo Diocesano hanno illuminato l’importanza della dimensione spirituale nella storia barese. Palazzo Simi ha svelato letteralmente gli strati di storia nascosti sotto la città moderna, mentre il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare ci ha invitato a una riflessione profonda sui sacrifici umani durante i conflitti mondiali.

Non da ultimo, il Planetario Sky-Skan ha ampliato i nostri orizzonti verso l’infinito dell’universo, dimostrando come la città sappia coniugare il rispetto per la tradizione con l’apertura all’innovazione e alla conoscenza scientifica.

Ciò che emerge da questo percorso è l’immagine di una Bari vitale e multiforme, capace di preservare con orgoglio il proprio passato mentre guarda con fiducia al futuro. I suoi musei non sono meri contenitori di oggetti, ma spazi vivi di memoria collettiva e di identità culturale in continua evoluzione. Visitarli significa intraprendere un dialogo con la storia, l’arte e la scienza che arricchisce profondamente l’esperienza di chi si avvicina a questa città pugliese.

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